sabato 25 dicembre 2010

Buon Natale e Felice Anno Nuovo!


Su "Comics Addicted", uno dei blog di "Comicus", è visibile una mia vignetta natalizia.
Potete dargli un'occhiata qui: ILLOGICO IS ... # 8 - x-mas special - Matteo Zamparo

lunedì 13 dicembre 2010

La Bicicletta Bianca

Lo scorso settembre ho avuto la fortuna di partecipare ad un workshop di fumetto organizzato all'interno della manifestazione "Absolute [YOUNG] Poetry Festival" (www.absolutepoetry.org) curato da Claudio Calia (nuvoleonline.splinder.com).
I tre giorni del workshop sono letteralmente volati, e devo dire che è stata una bellissima esperienza formativa. Ma nel concreto, a parte un discorro sulla storia del fumetto e qualche esercizio, quello che è stato fatto è trasporre a fumetti una poesia.


Per meglio capire le tavole a fumetti, riporto qui anche il testo della poesia. Inoltre sul sito di "Absolute [YOUNG] Poetry" (www.absolutepoetry.org/Dopo-Absolute-Poetry-2010-Ferrer-a) sono presenti altre trasposizioni di chi ha partecipato al workshop.



La bicicletta bianca


Testo di Horacio Ferrer

Musica di Astor Piazzolla

Lo hai visto. Ma certo che anche tu, qualche volta lo hai visto.
Ti parlo di quell’eterno ciclista, solo, tanto solo,
che si inerpica su per le strade di notte.

Usa i risvolti dei pantaloni ben ficcati nei calzini
e un basco calcato sulle orecchie, l’hai notato?
Nessuno sa, no, da dove cavolo venga;
non si sa mai dove diavolo vada.

A ogni modo, se lo vedrai passare, guardalo con tanto amore.
Potrebbe essere, una prossima volta...

Lo smilzo che aveva la bicicletta bianca

fischiettando una polchetta attraversava la città,

le sue ruote facevano pietà, così piccole e quadrate,

che il poveretto si aggrovigliava la barba nei pedali.

Come manubrio aveva le corna di una capra,

dietro su un carretto trasportava un pesce e un pane,

ansimando come un cagnolino, arrancava sulle salite

e lui stesso si incoraggiava, gridando mentre pedalava:

"Forza, Dio!… Forza, Dio!,

Metticela tutta, cuore mingherlino.

Tu sai che vincere

non è arrivare ma andare avanti."

Tutti, nel frattempo, dai marciapiedi

sbellicandoci dalle risate

lo applaudivamo da morire!

E lui con i suoi occhi da romanzo,

salutava, ringraziava,

e sapeva solo ripetere:

"Forza, Dio!… Forza, Dio!

Metticela tutta, Forza Dio!…".

Ma una notte, la sua orribile bicicletta con rimorchio
cominciò a seminare una enorme coda fosforescente.
Incredibile! I ladruncoli sui pullman restituivano i portafogli;
i potenti cancellavano la fame;
gli ufo ci rivelavano il mistero della Pace;
il sindaco in persona riempiva le buche della strada.
Perfino io, fanciullo, io che sono la tristezza,
piansi di gioia ballando sotto quella luce la polca del ciclista.

Poi, ti giuro, non so per quale sinistra rabbia,

non so perché, lo facemmo, lo abbiamo fatto senza volerlo!,

allo smilzo, povero smilzo, all’improvviso e a tradimento,

cominciammo a fare a pezzi la sua bicicletta bianca.

Gliene demmo un fracco, così, disgustosamente, alla grande,

la facemmo in mille pezzi, e alla fine, vidi che lui,

mordendosi la barba gridò: "Che io li salvi!",

guardò la sua bicicletta, sorrise, e se ne andò a piedi.

Mio vecchio Smilzo Nostro che vai per la Terra, come hai fatto a dimenticarti
che non siamo angeli, ma uomini e donne?

Smilzo,

non ti rattristare,

non tutto fu inutile,

non perdere la Fede.

In una cometa con pedali

dagli e ridagli!

Io so che devi tornare.